Indicam, l’associazione che si occupa di lotta alla contraffazione e di contrasto degli illeciti e che conta oltre 140 imprese associate che rappresentano il 2,5 per cento del Pil nazionale, sostiene che la poca sicurezza percepita dai cittadini è anche conseguenza della diffusione di reati urbani come il traffico di merce contraffatta. I reati legati alla violazione della proprietà intellettuale sono ancora oggi valutati come minori, spesso trascurati nel dibattito legislativo e politico e di contrasto. A patirne sono sicuramente le imprese, ma anche i cittadini, che percepiscono una situazione reale di sicurezza spesso inferiore per via del moltiplicarsi di reati urbani, appunto come la vendita e il traffico di prodotti falsi e di contrabbando.
«In un’epoca in cui si parla di contraffazione e traffici illeciti con riferimento a macroambiti di crimine – ha dichiarato Mario Peserico, presidente di Indicam, nel corso di un forum sul tema svoltosi a Milano – abbiamo voluto porre particolare accento sul fatto che spesso la città è il primo scenario in cui questi reati hanno luogo». «Per i Sindaci – ha detto il Primo cittadino di Verona, Flavio Tosi – i temi della legalità e della sicurezza dei cittadini sono in cima alla lista delle priorità almeno da una decina d’anni, ma resta la necessità di una riforma del nostro Codice penale, non solo per rendere più rapidi i processi, ma anche per dare la certezza della pena per chi delinque».
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