Secondo i dati diffusi a fine settembre dal Censis, il mercato del falso in Italia ha generato nel 2013 un fatturato da 6,5 miliardi di euro. In cima alla classifica degli articoli sequestrati dalle dogane europee si trovano gli articoli di abbigliamento, mentre i prodotti per uso quotidiano, tra cui cosmetici, medicinali, giocattoli e materiale elettrico, rappresentano il 25% dei sequestri. Gli articoli contraffatti arrivano nell’Unione Europea principalmente dalla Cina, ma per alcune categorie merceologiche alcuni paesi sono “specializzati”: la Turchia e Hong Kong sono i principali esportatori di imitazioni di profumi e cosmetici.
Secondo i dati Iperico, in Italia nel 2013, il valore di profumi e cosmetici contraffatti ha quasi raggiunto i 45 milioni di euro, il 9,3% del mercato della contraffazione italiana. Tra i principali motivi che inducono i consumatori all’acquisto di cosmetici contraffatti, al primo posto il budget, per quasi l’80% dei casi, sia per la convenienza del prezzo (57,3% delle risposte), sia per l’impossibilità economica di acquistare l’originale (22,1%). Solo il 13,6% ritiene che la qualità sia la medesima, mentre un 7% dichiara di aver effettuato l’acquisto inconsapevolmente.