Abbiamo recentemente scritto delle difficoltà di penetrazione del vino italiano in Cina. Ma c’è un mercato che continua ad accrescere la stima per il Made in Italy enologico ed è a Stelle e Strisce. I dati dell’Italian Wine and Food Institute, presieduto da Lucio Caputo, dicono che il nostro Paese continua ad essere in cima alla classifica dei fornitori sul mercato USA.
«Il prodotto italiano – sottolinea Caputo – rimane forte nonostante ci sia stato un calo dell’export di altre nazioni». Il vino italiano ha così ‘rubato’ quote di mercato ai principali competitor internazionali, che hanno accusato invece cali consistenti. Le importazioni dall’Argentina sono scese del -26%, mentre quelle dall’Australia del -13,6%. Il vero e proprio boom si è avuto per gli spumanti italiani, con una crescita dell’export pari a quasi il +31% rispetto allo scorso anno.
Anche per il 2017 le prospettive d’oltreoceano sembrano favorevoli
Lucio Caputo, che anche quest’anno ha organizzato a New York il “Galà Italia”, giunto alla 32esima edizione, prevede che il 2017 sarà ancora un anno di crescita per le aziende che vogliono esportare vino negli Usa, nonostante la politica protezionistica del neopresidente Donald Trump. «Se l’economia americana si rafforza – spiega il presidente dell’Italian Wine and Food Institute – i dazi avranno un peso relativo, perché in una economia forte si spende di più e sono sicuro che i consumatori americani saranno disposti a pagare qualcosa in più per un buon vino italiano».
Nel corso del “Galà Italia” sono stati anche premiati alcuni dei principali attori del vino Made in Italy all’estero:
- Joshua Greene, direttore del ‘Wine & Spirits Magazine’;
- Piero Selvaggio, proprietario del ristorante “Valentino” di Los Angeles;
- Marc D. Taub, presidente e amministratore delegato della “Palm Bay International”;
- Kevin Zraly, autore e ‘wine educator’ alla “Windows on the World Wine School”.