Oltre 350 perquisizioni in fabbriche del settore dell’abbigliamento, stamperie e boutique e oltre mille militari, appartenenti a 130 Reparti della Guardia di Finanza. Questi i numeri della vasta operazione coordinata dalla Procura di Rimini finalizzata al contrasto della contraffazione di noti marchi del comparto moda. L’ipotesi di reato è quella di contraffazione e immissione nel circuito del commercio di centinaia di migliaia di capi d’abbigliamento e accessori contraffatti di noti marchi (Thrasher, Pirex, Subprime, Adidas, Vans e Fila, alcuni dei quali molto in voga e richiestissimi tra i giovani).
Gli elementi acquisiti nel corso delle indagini di polizia economica e finanziaria, condotte dai militari del Comando Provinciale di Rimini per risalire la “filiera del falso” portano a far ritenere che gli indagati, quattro persone tutte riminesi, sfruttavano una fraudolenta registrazione nel territorio della Repubblica di San Marino di marchi riconducibile a noti “brand”.
I marchi fasulli erano registrati a San Marino e la merce distribuita nelle boutique a prezzo pieno
In realtà i marchi fasulli erano già coperti dalla tutela della proprietà intellettuale in ambito internazionale e quindi tutta la massiccia produzione di abbigliamento non può che essere considerata frutta di una contraffazione. I prodotti erano poi venduti al minuto ad ignari clienti su tutto il territorio nazionale, anche in boutique, confusi con i prodotti originali.
Secondo quanto ricostruito dagli investigatori, si riusciva così a vendere il prodotto contraffatto allo stesso prezzo dell’originale “e di generare in poco tempo cospicui profitti a danno della buona fede del consumatore finale e della leale concorrenza economica”. Con la collaborazione delle competenti Autorità della Repubblica di San Marino, le Fiamme gialle di Rimini hanno avviato accertamenti anche ai fini della quantificazione del giro d’affari conseguito dalle aziende coinvolte, che, comunque solo in pochi mesi, pare abbia già raggiunto il valore di alcuni milioni di euro.