T-shirt, calzini e altra biancheria intima di marchi prestigiosi. Qualità tutt’altro che scadente, prezzi ragionevoli e persino l’ologramma del logo impresso sull’etichetta. Muniti, infine, anche dei relativi codici a barre: tutti identici uno all’altro, e inesistenti, per un enorme raggiro del fisco, con tecniche da perfetti falsificatori. Circa un milione di articoli, per un valore complessivo che si aggira attorno ai due milioni di euro, tra capi di abbigliamento e biancheria intima contraffatti sono stati sequestrati dalla Guardia di Finanza di Gallipoli, che ha contestualmente denunciato dieci persone per contraffazione di marchi e ricettazione
I militari hanno eseguito perquisizioni in otto stabilimenti produttivi di abbigliamento tra Gallipoli, Racale, Taviano, Melissano e Casarano, tre negozi per la vendita al dettaglio, un deposito di stoccaggio e quattro abitazioni private. Oltre alla merce contraffatta sono stati sequestrati due locali adibiti allo stoccaggio, un computer portatile e sette cd, contenenti i “cliché” dei marchi, gli ologrammi utilizzati per riprodurre marche famose. In alcuni casi, è stato accertato, i capi tessili erano caratterizzati da marchi falsi, in altri invece ne erano del tutto sprovvisti. L’intera filiera del falso era nel Salento, dal produttore al consumatore e la vendita avveniva sia tramite negozi sia per mezzo di venditori ambulanti.