L’etichetta sul vestito è sbagliata o manca del tutto? Le autorità potranno multare il negoziante. E con le nuove disposizioni europee in materia di etichettatura dei prodotti tessili e in pelle potranno arrivare a sequestrargli la merce che non risulti a norma. Nessun addebito di colpa, invece, per i produttori o i commercianti all’ingrosso. Il rivenditore finale risulta l’unico responsabile per la legge.
Una norma giusta a metà, per Federmoda Italia, che se da una parte ne condivide la ‘ratio’ – ovvero il diritto del consumatore a conoscere composizione, luogo di produzione e altri preziosi dettagli sul prodotto che sta acquistando – dall’altra non ne approva le modalità. «La responsabilità deve essere ripartita lungo tutti gli anelli della filiera economica che dalla produzione dell’oggetto arriva all’esposizione sugli scaffali dei negozi – dice il presidente provinciale di Federmoda Paolo Mantovani – e Federmoda sta combattendo a livello nazionale perché le cose vengano cambiate. Nel frattempo però i commercianti della moda devono tutelarsi per risultare inappuntabili ai controlli e quindi facendo una attenta selezione all’ingresso della merce che arriva in negozio e bloccando quella non regolare prima di sistemarla sugli scaffali».
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