È un via libera alla concorrenza sleale da parte dei Paesi dell’estremo oriente: questo in sintesi il giudizio espresso dalla CNA, confederazione nazionale dell’artigianato e della picco e media impresa, il cui organismo Veneto denuncia in un comunicato la decisione della Commissione Europea di sospendere l’iter delle norme sull’etichettatura di origine sui prodotti importati da paesi terzi, che sparisce così dall’agenda dell’Unione Europea. «Questo è un giorno di lutto per le imprese italiane che combattono da un decennio perché siano stabilite norme di trasparenza a tutela dei consumatori e dei nostri prodotti di qualità» ha dichiarato Rosanna Toniazzo, presidente regionale di Federmoda, la federazione delle imprese del settore abbigliamento della CNA del Veneto.
Di fatto la Commissione ha dato il via libera alla concorrenza sleale delle merci d’importazione, low cost, prive di indicazione di origine e provenienti dal paesi extraeuropei. «L’etichettatura – dichiara ancora la presidente Rosanna Toniazzo – è da noi considerata uno strumento essenziale a tutela del consumatore, oltre che delle aziende produttrici che ora non avranno più armi legali contro la concorrenza sleale».
Il portavoce del commissario al commercio Karel De Gucht, aveva giustificato la decisione per le eccessive divisioni sulla materia tra gli Stati che rendono impossibile trovare un accordo e sulle infinite complicazioni legali sotto il tiro dell’Organizzazione mondiale del commercio (Wto).