Un progetto pilota per promuovere il Made in Italy alimentare e contrastare i fenomeni di contraffazione e di imitazione diffusi in Nord America. Con questi intenti Federalimentare ha avviato, insieme al ministero dello Sviluppo Economico, all’Ice, all’Unioncamere e al ministero degli Affari Esteri, un’apposita task force in Canada presentata ufficialmente in occasione del Sial di Toronto. Il Canada rappresenta un mercato molto interessante per la industria alimentare italiana essendo il nono Paese in graduatoria per le nostre esportazioni: nel 2010, ben 544 ml di euro e con un incremento rispetto al 2009 di ben il 25,8%.
Questo malgrado restino ancora molte difficoltà per i prodotti italiani in Canada. Esiste ancora il problema del riconoscimento delle Dop e degli strumenti legali per la tutela delle stesse. Il mercato dei formaggi in Canada (quasi 40 milioni di euro) è uno dei più protetti al mondo, con delle quote e licenze di importazione, ferme da quasi 40 anni, esattamente dal 1975. Per quanto riguarda il vino, le cui esportazioni sono pari circa a metà dell’export totale dall’Italia (258 milioni di euro nel 2010), in Canada sopravvive il monopolio della vendita e distribuzione di vini ed alcoolici. Il Liquor Tax Control Board seleziona i prodotti vitivinicoli con criteri assolutamente soggettivi e malgrado sia consentito a numerosi operatori del continente americano l’uso di alcune denominazioni di origine come nomi semigenerici e quindi di libero uso che, unitamente a marchi, nomi ed etichette che rimandano all’Italia, rendono l’imitazione estremamente diffusa.
Anche per i prosciutti ed i salumi – circa 12 milioni di euro di export – l’export viene limitato dalle ispezioni continue e dai marchi di importanti prodotti Made in Italy depositati dai produttori locali. Il programma della Task Force Canada vedrà momenti di degustazione e promozione dei prodotti autentici italiani, la valorizzazione della rete dei ristoranti italiani in Canada, attività di informazione del consumatore anche attraverso riviste specializzate e media radiotelevisivi locali.