Intervista a Bruno Martino, amministratore delegato società Novarex di Martellago (Venezia).
Il mondo del RFId (Radio Frequency Identification) è per molti ancora sconosciuto. Che cos’è un’etichetta RFId?
“L’etichetta a radiofrequenza, o <etichetta intelligente> è un’etichetta autoadesiva nella quale viene apposto un microchip, in cui si possono scrivere e leggere informazioni relative al prodotto. Questa tecnologia permette, tramite la lettura con uno smartphone o un lettore RFId, di acquisire tutte le informazioni del prodotto che viene acquistato.”
L’etichettificio Novarex traccerà le armi del Consorzio Armaioli di Brescia. Cosa significa tracciare un’arma?
“Questo è un progetto nazionale, finanziato dalla Regione Lombardia, che coinvolge sei aziende bresciane. Mentre adesso qualunque arma, tolta la matricola, perde le informazioni sulla provenienza, sulla fabbricazione e sui precedenti possessori, grazie all’inserimento dell’etichetta a radiofrequenza tutte queste informazioni verranno mantenute. La conseguenza è che se anche viene rimossa la matricola, l’arma può essere ugualmente rintracciabile. Il microchip infatti, verrà inserito in una posizione nella quale, per essere tolto, si dovrà distruggere completamente l’arma.
Questo progetto trova la sua importanza, non solo nella tracciabilità del prodotto, ma anche nell’ ingegneria applicata per far coincidere i sistemi operativi dell’azienda con la specificità delle armi.”
Progetto nazionale finanziato dalla Regione Lombardia, la Novarex però è un’azienda veneziana. Nemo propheta in patria?
“Il rapporto con le nostre amministrazioni locali è difficile perché ci vuole molta sensibilità verso questo argomento. Stiamo giocando la nostra partita in casa, con la tracciabilità del vetro di Murano e con gli imprenditori che si sono interessati a questa tecnologia.
Noi speriamo che in un futuro le amministrazioni locali e regionali possano dare alle aziende dei contributi e delle garanzie per lo sviuppo del prodotto.”
La sensazione però è che, al di là dell’obiettivo comune di garantire la sicurezza del consumatore, questa tecnologia non venga ancora totalmente utlilizzata.
“Questa è una tecnologia avanzata, che se da un lato garantisce la tracciabilità, dall’altro ingessa l’azienda, poiché quest’ultima diventa totalmente controllata. Di conseguenza è facilmente applicabile per chi produce di brand ad alti livelli, mentre diventa meno interessante per le aziende che non hanno un proprio brand ma lo commercializzano, poiché il controllo diventa totale.”
Quale può essere lo sviluppo prossimo futuro dell’etichetta a radiofrequenza? Quali sono i settori nei quali ci può essere un maggiore interesse?
“I settori sono molteplici poiché questa identificazione permette di tracciare tutto, dalle persone alle cose, senza alcun limite. Chiaramente ci deve essere la volontà da parte di istituzioni, consumatori e associazioni di consumatori di muoversi in un’unica direzione. In particolare le associazioni di consumatori possono essere importanti driver per l’educazione del consumatore a formulare certe richieste e a controllare il processo produttivo. “
Micol Stelluto