Nonostante il nostro Paese sia uno di quelli più all’avanguardia nella lotta alla contraffazione e al contrabbando, circa l’8,5% delle sigarette in Italia sono contraffatte.. E’ quanto è emerso oggi dal workshop “Contraffazione e tracciabilità. Il mercato illecito del tabacco in Italia e possibili azioni di contrasto”, promosso da The European House-Ambrosetti, in collaborazione con Philip Morris Italia. Nel mondo le sigarette illecite ammontavano, nel 2012, a 360 miliardi, circa il 10% del mercato complessivo. E in Europa 65 miliardi di sigarette sarebbero illecite su un mercato totale di 600 miliardi. Un fenomeno in crescita, con un incremento dell’incidenza sul mercato europeo dall’8,4% del 2007 all’11,1% del 2012.
«I dati sono molto gravi – spiega Valerio De Molli, managing partner, The European House-Ambrosetti – e c’è da dire, tra l’altro, che l’Italia è uno dei paesi migliori dal punto di vista della lotta all’illegalità e all’illecito e quindi al contrabbando. Il mercato mondiale della contraffazione, infatti, è del 10% circa, quello europeo è dell’11%, mentre quello italiano è l’8,5% del totale, e stiamo parlando di un danno per le casse dell’erario intorno a un miliardo di euro circa”. Secondo gli ultimi dati a disposizione circa il 90% delle sigarette contraffatte al mondo sono prodotte in Cina.
Tornano le ‘bionde’: ora si trovano in vendita anche dal tabaccaio
La richiesta che è arrivata dal workshop è quella di mettere in campo a livello internazionale, nella lotta alla contraffazione, tra l’altro, le ‘best practice’ realizzate in Italia, sfruttando il semestre di presidenza italiano dell’Ue. Per Sabrina De Camillis, sottosegretario alla Presidenza del consiglio dei ministri: «si potranno porre i temi toccati oggi al centro dell’agenda che è in preparazione per il semestre di presidenza italiana della UE a partire dalla prossima primavera. È necessario lavorare ancora di più nei controlli per la lotta alla contraffazione, visti i danni che questa può arrecare alla salute».
Stanno cambiando anche i canali di vendita dei prodotti contraffatti. «Si vedono sempre meno i banchetti abusivi – ha detto Cosmo Virgilio, tenente colonnello della Guardia di Finanza – e nelle zone in cui la criminalità è molto forte, le sigarette illegali si vendono anche attraverso il circuito ufficiale delle tabaccherie, anche se molto spesso ciò non accade con la connivenza dei tabaccai».
E a sottolineare la buona fede degli esercenti è intervenuto Giovanni Gravante, vicepresidente di Confcommercio con delega alla legalità: «Siamo tra i primi a tenerci a vendere prodotti legali e le mele marce che vengono individuate nella nostra associazione vengono subito cacciate fuori».