Il 72,9% dei consumatori italiani che pensa di acquistare un prodotto contraffatto, non si sente in colpa nei confronti del fisco, né crede di contribuire ad alimentare la criminalità organizzata e neanche di arrecare un danno economico al Paese. Sono i dati dell’indagine realizzata da 8 Associazioni dei consumatori che stanno collaborando insieme al Ministero dello Sviluppo Economico per la campagna “Io non voglio il falso” così come riportati dal sito www.helpconsumatori.it, agenzia delle associazioni.
Il 90% dei consumatori sa anche che si può incorrere in sanzioni amministrative in seguito all’acquisto di prodotti contraffatti: nonostante ciò, corre il rischio a fronte del prezzo ridotto, che è il principale stimolo all’acquisto di prodotti falsi (82,3%). Numeri a dir poco allarmanti, commenta l’agenzia, visto che documentano una scarsa cultura della legalità e inadeguata conoscenza dei danni che i prodotti contraffatti possono provocare alla salute propria e a quella dell’economia del Paese,
Il Movimento Difesa del Cittadino (MDC) ha attivato le proprie sedi territoriali in questa azione di sensibilizzazione e di lotta alla contraffazione rivolta ai cittadini e nelle ultime settimane ha aperto un Numero Verde 800 912637 a disposizione dei cittadini per l’invio di segnalazioni su casi di contraffazione. Per informare i consumatori sul fenomeno della contraffazione, sulle notizie di attualità e le iniziative del progetto MDC ha lanciato anche una rubrica radiofonica “Radio Attenti al Falso!”: le trasmissioni radiofoniche possono essere ascoltate nel sito dell’associazione.
“L’allarme della pericolosità dei prodotti contraffatti – dichiara Antonio Longo, presidente del Movimento Difesa del Cittadino (MDC) – è maggiormente sentito dalla popolazione in determinati settori: secondo un’indagine che abbiamo realizzato negli ultimi mesi con Unipro, Associazione Italiana delle Imprese Cosmetiche, i consumatori sono innanzitutto preoccupati del pericolo per la salute che può derivare dalla circolazione di prodotti cosmetici contraffatti (94,1%)”.