«Il problema non c’è assolutamente nel canale legale delle farmacie, bensì solo in quello della vendita on line»: questa la perentoria affermazione del vice presidente Assofarm, Francesco Schito nel corso dell’audizione di Federfarma e Assofarm sentite alla Camera dalla Commissione parlamentare d’inchiesta sulla contraffazione. Le farmacie e la filiera farmaceutica che sta a monte, hanno sottolineato i rappresentanti della categoria, offrono le più ampie garanzie su sicurezza e affidabilità dei medicinali distribuiti al pubblico grazie alla severità delle norme e dei controlli che la caratterizzano.
Un farmaco sotto inchiesta può essere ritirato in tutta Itali in appena 24 ore
In Italia, è stato precisato nel corso dell’audizione, il fenomeno del commercio illegale sul web non è ancora così fuori controllo come in altri Paesi. Federfarma ha per altro espresso la propria soddisfazione per l’interesse del Parlamento al tema: «I farmaci che gli italiani trovano nelle 18.300 farmacie sparse sul territorio nazionale – ha detto in particolare la presidente del sindacato titolari Annarosa Racca – sono controllati e sicuri grazie all’efficienza dell’intera filiera. Nel caso in cui un prodotto già in vendita presentasse potenziali pericoli per la salute, potrebbe essere ritirato dagli scaffali nel giro di 24 ore dalla prima allerta».
Sul web si possono vendere solo i farmaci ‘da banco’
I farmaci contraffatti, insomma, arrivano al consumatore finale passando da altri canali, come i siti illegali di e-commerce, le palestre e altri esercizi illegali. «Proprio per questo – ha detto ancora in audizione la presidente Racca – Federfarma ha apprezzato le scelte effettuate dal ministero della Salute nel recepimento della direttiva europea sull’e-commerce, limitato ai soli farmaci senza obbligo di ricetta medica venduti dagli esercizi ‘fisici’ autorizzati».