Una vera e propria fabbrica a Marcon, alle porte di Venezia, con tanto di roccatrici e filatrici industriali, in cui venivano realizzati capi in cashmere: peccato fossero dei clamorosi falsi. L’operazione è stata condotta dalla Guardia di Finanza di Torino ed ha portato alla denuncia di quattro imprenditori per reati di frode in commercio e di messa in vendita di prodotti industriali falsi. 150 mila articoli in cashmere sono stati sequestrati.
L’indagine era partita da un negozio torinese che vendeva sciarpe in cashmere a prezzi inferiori rispetto a quelli di mercato. Dalle analisi di laboratorio, effettuate presso l’Agenzia delle Dogane e Monopoli di Milano, è emerso che le sciarpe erano composte da un filato contenente in prevalenza viscosa e polyammide e solo in minore parte lana. Inoltre, parte del tessuto conteneva pelo di coniglio e non il pregiato pelo di capra “hircus” da cui si ricava il cashmere.
I finanzieri sono quindi risaliti ai fornitori del commerciante, individuando due grossisti con sede nelle province di Milano e Bergamo. Le perquisizioni hanno poi condotto i finanzieri sulle tracce della fabbrica a Marcon e di un magazzino ubicato in Santa Margherita d’Adige, in provincia di Padova. Qui i finanzieri hanno sequestrato un ingente quantitativo di capi già realizzati e pronti ad essere immessi sul mercato.