Tutti al mare, tutti al mare… ogni anno che passa il ‘tutti’ comprende un numero sempre maggiore di venditori ambulanti dei più svariati oggetti, che abbiamo o meno a che fare con l’estate; comprende sempre più massaggiatori e massaggiatrici, ma anche ‘esperti’ in tatuaggi da fare tra vento e sabbia; e comprende così tante figure che il romantico ‘coccobello’ di un tempo nemmeno lo noti più.
Ma comprende anche un numero sempre maggiore di operatori della forze dell’ordine, di ogni ordine e grado, che quotidianamente mettono a segno il sequestro di decine e decine e decine di prodotti contraffatti e/o pericolosi per la salute. Le notizie arrivano da tutte le coste italiane e, fortunatamente, sono così tante e così frequenti da ‘non fare più notizia’. Diciamo subito che talvolta può far sorridere leggere che, ad esempio, sono stati sequestrati cinquanta giochi per bambini per un valore di 150 euro. Poi però si capisce che il ‘giocattolo’ poteva procurare danni fisici al bambino che lo utilizzava!
Non basta: malgrado l’esigua entità del sequestro (potrà essere una attenuante per chi è chiamato a sanzionare il fatto), anche il più sprovveduto dei venditori ambulanti è l’anello terminale di una catena criminale che deve essere perseguita. Ed il lavoro degli inquirenti si sta facendo sempre più sofisticato con risultati davvero significativi: ecco allora che ‘non fa più notizia’ nemmeno il sequestro, nei giorni scorsi, di un deposito con 60.000 mila articoli a ridosso delle spiagge pugliesi o analoghe operazioni che si sono registrate nelle Marche ed in altre ragiono ancora. Sono invece il segnale importante di una azione di successo che intende tutelare i consumatori. Questi invece continuano ad alimentare con i propri acquisti la catena criminale e, come è accaduto lo scorso anno a Jesolo, stanno dalla parte dei venditori inseguiti dagli agenti.