Da quando sono diventate ‘patrimonio dell’Umanità’, le colline del Prosecco hanno cominciato a diventare ‘palcoscenico’ di occasioni, anche prestigiose. Oltretutto con un ‘ritorno’ sui media che rilancia personaggi tra i più diversi e, comunque, esaltano uno ‘scenario’ indubbiamente affascinate. (Il tutto sia sempre scritto tra virgolette, perché questi meccanismi di comunicazione sono sempre più complessi e variegati di quanto appare).
Ecco allora che sulle colline si è presentata la duchessa di York, Sarah Ferguson: si è messa a tagliar grappoli in una inattesa esclusiva vendemmia nella Docg alla tenuta Fasol Menin. L’ex moglie di Andrea, duca di York, terzogenito della Regina Elisabetta II e del principe Filippo sembra sia arrivata in Italia per discutere un accordo sulla possibilità di unire il brand Hausbrandt alla sua fondazione benefica, Sarah’s Trust. Ma non basta: sembra proprio che la duchessa, ex cognata della principessa Diana e del principe Carlo, vorrebbe sviluppare un progetto dedicato al Prosecco superiore e si è fatta vedere tra le vigne insieme al sindaco di Valdobbiadene, Luciano Fregonese.
Non bastasse, ecco che anche il mondo dello spettacolo che scendo in campo a fianco del Prosecco. Primo fra tutti il baronetto per meriti musicali Elton John. Già amante di Venezia, dove ha casa e si fa talvolta vedere con suo marito, pare proprio che voglia investire nel Conegliano Valdobbiadene superiore inaugurando un interesse dello star system per i dolci paesaggi collinari veneto-friulani.
Infatti, nelle stesse giornate, un silenzio, che mai fu più rumoroso, scuoteva i vitigni. Protagonisti Sabrina Salerno e Nicola Canal, che non hanno la stessa nobiltà di Sarah o di Elton, ma che sul web avrebbero qualcosa come due milioni di ‘sudditi’. Ebbene, per tre giorni la cantante e showgirl, icona sexy degli anni ’80, e l’influencer trevigiano hanno annunciato il loro personale ‘lockdown dal web’ tra le dolci colline del prosecco. Niente web, niente smartphone per 72 così da riflette (magari di fronte ad un bicchiere di bollicine) sul rapporto con i social network e per stimolare un consumo digitale più consapevole, che non sottragga tempo di qualità alla vita reale. Bella iniziativa che aveva bisogno di una coreografia degna, appunto i vigneti della Doc.
Ma se tutto ciò esalta il ‘patrimonio dell’Umanità’, possibile che chi ne ha la responsabilità non riesca a mettersi d’accordo su come valorizzare davvero il proprio tesoro? La ‘guerra’ sul futruro CdA del Consorzio di tutela non trova ancora una ipotesi di intesa tra le componenti di un ‘fenomeno Prosecco’ che può davvero fare ricchi (quasi) tutti.
Non è compito di queste pagine dare un consiglio: però, magari davanti ad un bicchiere di Lambrusco (tre consorzi ed otto denominazioni che si fondono in un solo organismo) una accordo lo si potrebbe raggiungere!