Il dato è noto e incontrovertibile: nei momenti di crisi i ricchi si fanno più ricchi ed i poveri più poveri. Non c’è altro modo per spiegare gli ultimi dati, che pubblichiamo, sull’andamento della spesa nazionale per la moda: non siamo ancora tornati ai valori che erano precedenti allo scoppio della pandemia, ma il settore che sta meglio è quello di fascia alta. La spesa degli italiani per la moda è regredita ai livelli di qualche decina d’anni fa, ma per la fascia alta del mercato, complice anche l’export, il 2022 si presenta come l’anno del riscatto.
È evidente che la guerra in Ucraina, che ormai ha superato i 130 giorni di combattimenti, sta creando una condizione di grande incertezza, ma soprattutto una pressione sui prezzi dei beni di prima necessità che lascia meno risorse per rinnovare il guardaroba. Chi non ha problemi a far quadrare i conti di fine mese invece coglie l’occasione delle riaperture dei negozi fisici per lasciarsi andare a qualche lusso in più.
Lo scotto lo pagano anche le vendite online: per quanto siano diminuite rispetto all’anno scorso, comunque non sono regredite a valori pre-pandemici. Per molte motivazioni, il canale di vendita troverà un suo nuovo assestamento che comunque sarà tendente verso l’alto. Ma accennavamo alle spese per i beni di prima necessità: qui la corsa verso l’alto spinge l’inflazione annua al +8%, livelli da secolo scorso. Ma non è solo colpa della guerra, del gas e dei costi energetici. La rincorsa dei prezzi certamente trova spinta da questi aumenti che già avevano incominciato a manifestarsi dalla fine delle scorso anno, ma nessuno può negare che fattori speculativi stiano rendendo più grave la situazione al consumo.
Ai produttori agricoli, per intenderci, il prodotto viene pagato pur sempre lo stesso prezzo ed è lungo la filiera che questo lievita fino al carrello della spesa. Sia chiaro: ‘legittimamente’! Ma anche dal Governo si fa notare che qualche fenomeno di accaparramento o di speculazione è stato riscontrato. Ed è qui che nasce la domanda: se c’è speculazione, davvero nessuno dai palazzi del potere può far nulla per frenare questo ‘dazio’ che vien fatto pagare ai consumatori? Davvero i ‘provvedimenti a favore delle famiglie’ devono sanare anche i danni provocati da chi specula?
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