Huji Cam è una app per il vostro smartphone. Serve a scattare fotografie, ma non per farle più belle. Al contrario: rende le immagini sciatte e smorte come se fossero state scattate con quelle vecchie macchinette a fuoco fisso di qualche decennio fa. Solo che questa app in brevissimo tempo è stata scaricata più di 16 milioni di volte. Chi vuole fare foto brutte?
La risposta è sorprendente: sono i più giovani, quella “Generazione Z” che non ha conosciuto il secolo scorso. E giù di sociologia allora per capire questo fenomeno fino ad arrivare alla definizione “fuck the world style” (che detto in inglese è meno volgare dell’italico ‘Vaffa’). Cioè il tutto viene interpretato come una reazione giovanilista al mondo tutto bello e patinato che i media tradizionali e i social hanno trasmesso a questi ragazzi in modo sempre più invadente. Invadente fino a scatenare la ‘ribellione’.
Perché ci occupiamo di questo nelle nostre pagine? Perché i primi a capire il senso di questa ‘rivolta’ sono stati i grandi ‘padroni’ della comunicazione del fashion (che più d’ogni altro fanno ‘moda’ e seguono le ‘mode’ per vendere la moda). Addio allora ai fondali precostituiti, all’ossessiva cura dei dettagli, alla studiata costruzione di ciascun elemento che compone la foto pubblicitaria e spazio alle immagini vistosamente casuali, forzatamente quotidiane, apertamente ‘sbagliate’.
Ve ne sarete accorti anche voi, quale che sia la vostra età: il vostro smartphone è inondato di dirette, le Storie sono più articolate e sempre più spesso sono in evidenza. Ci sono meno hashtag e in generale le didascalie sono più lunghe. Incredibile, questo è vero per le pubblicità, ma sta diventando ‘moda’ anche nelle comunicazioni che ci arrivano dai nostri amici social. Perché sulla rete le rivoluzioni si fanno e fino in fondo (quando il guru del fashion ha deciso che vanno fatte!)