La proverbiale sagacia di Giulio Andreotti ha insegnato agli italiani che “a pensar male si fa peccato, ma spesso ci si indovina”. Ed allora nascono naturali le domande quando si viene a conoscenza del fatto che tutti i documenti relativi al trattato transatlantico di commercializzazione dei prodotti agroalimentari, il ben noto TTIP, sono stati rigorosamente secretati in Germania dal Governo Merkel.
Tutti i documenti della trattativa tra USA e UE sono in una stanza ed i Parlamentari tedeschi che volessero accedervi potranno farlo in piccoli gruppi, al massimo otto componenti e con l’obbligo di depositare all’esterno telefonini e macchine fotografiche. La consultazione sarà possibile solo sotto la supervisione del Ministro agli affari economici e i parlamentari saranno guardati a vista.
Quel che nessuno crederà è che tutti gli Stati si stanno premurando di tenere quanto più possibile segreti i termini della trattativa in corso tra le due sponde dell’Atlantico. In queste condizioni, “pensar male” è un obbligo: come abbiamo già scritto in queste pagine, c’è uno studio statunitense che dice che l’economia agricola a stelle e strisce in un paio d’anni raddrizzerà la bilancia dei pagamenti, con una perdita secca di 3 miliardi per l’Europa. È questo che si vuol nascondere? O, peggio, si cerca di non far sapere agli agricoltori europei ed alle loro associazioni che il TTIP salverà solo le grandi industrie produttive gettando alle ortiche la tradizione delle piccole e piccolissime aziende che operano in nicchie di mercato di altissima qualità? La nostra chianina è destinata a scomparire sotto l’invasione delle mandrie texane? Il Parmiggiano Reggiano diventerà una contraffazione del Parmesan?
Queste le domande: c’è un Ministro in grado di dare risposte?