Inevitabile non parlare in questi difficilissimi giorni dell’epidemia che ha sconvolto il commercio mondiale e che ha colpito al cuore l’Italia, i suoi cittadini e il suo sistema economico. Un ferita che ha generato reazioni di panico anche scomposte, ma che non sembrano essere eccessive visto la gravità delle conseguenze sulla salute delle persone, sul sistema sanitario nazionale, sui rapporti internazionali del nostro Paese.
Inutile fare l’elenco di tutto quanto sta ancora accadendo: alcuni accenni li trovate anche in queste pagine per i riflessi che l’epidemia ha sui temi che solitamente trattiamo. Siamo anche noi dell’idea che non bisogna alimentare paure irrazionali, ma non possiamo nasconderci che già oggi le conseguenze di quello che è sotto i nostri occhi si protrarranno ben oltre la sconfitta del Coronavirus.
Dire che gli effetti dell’epidemia che con tanta virulenza si è manifestata in Italia, e che si è poi diffusa in Europa e negli Stati Uniti, si trascineranno per mesi non è purtroppo un’opinione: lo hanno certificato tutti gli organismi internazionali quando parlano di perdita di decimali di pil su base annua; lo conferma lo stesso nostro Governo quando pensa di dover innalzare fino al 2,5 il nostro rapporto deficit/pil per sostenere gli investimenti necessari ad aiutare il nostro sistema produttivo.
Per non dire dei danni che certamente patirà l’industria del turismo che tanta parte gioca sull’economia di tutta la Penisola. Ed il danno correrà sul filo del commercio internazionale ancora per parecchi mesi: non solo il mercato cinese sarà soggetto ad una brusca frenata, ma anche tutte le componenti che alimentano il sistema industriale del mondo occidentale non arriveranno come in passato.
Troverete in queste pagine anche un prima analisi per il mondo della moda sulle possibili vie d’uscita: ci auguriamo che l’inventiva italica e l’elasticità sempre dimostrata possano anche in questi durissimi frangenti aver la meglio. La prima cosa resta sempre e comunque debellare un virus che ha già fatto troppe vittime e ridare salute al Paese che ha bisogno di una nuova fiducia per ripartire in fretta.
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