Visto il periodo, cosa dire di fronte a notizie quali il panettone importato dal Sud America o il pane in arrivo dalla Romania e qui rigenerato? Ancora una volta, di fronte al miraggio del “dio denaro”, l’italiano vende il proprio patrimonio di qualità per poi lamentarsi dei troppi kebab in centro storico. Anche in questo caso, il nemico è prima di tutto dentro di noi, nell’alimentare come nel manifatturiero; combatterne la cultura deve essere un imperativo sociale da porci nel 2012. L’anno nuovo, insomma, dovrebbe portare un po’ di spirito nazionalista, imbevuto di europeismo solidale. Altrimenti, la strada del declino è segnata, come lo fu per il Sacro Romano Impero e la Repubblica di Venezia.
Buone Feste a tutti, iniziando dal nostro “particulare”: consumiamo di meno e degustiamo di più.
Il Direttore (Fabrizio Stelluto)