Fondo d’emergenza per l’Ucraina ma pure misure di lungo periodo per scongiurare crisi alimentari
«La guerra della Russia contro l’Ucraina ha creato una moltitudine di problemi, anche in relazione alla sicurezza alimentare globale». È con queste parole che il vicepresidente esecutivo della Commissione Valdis Dombrovskis ha presentato la serie di azioni a breve e medio termine assunte dalla Commissione europea per migliorare la sicurezza alimentare globale e sostenere gli agricoltori e i consumatori nell’Ue.
Attualmente i Paesi membri non corrono rischi per la sicurezza alimentare, ma comunque si è deciso di assumere tutte le misure necessarie per rendere l’agricoltura e le catene di approvvigionamento più resilienti e sostenibili per far fronte ad eventuali crisi future. Oltre ad un programma di sostegno di emergenza dell’UE di 330 milioni di euro per l’Ucraina, nel programma di cooperazione internazionale 2021-27, l’UE lavorerà allo sviluppo della sostenibilità dei sistemi alimentari con circa 70 paesi partner. Inoltre, in occasione del Nutrition for Growth Summit tenutosi a Tokyo nel dicembre 2021, l’Ue e i suoi Stati membri si sono impegnati a continuare a combattere la malnutrizione con un impegno sostanziale pari a 4,3 miliardi di euro.
Nel quadro di un concreto sostegno agli agricoltori e ai consumatori dell’Ue, la Commissione ha autorizzato gli Stati membri ad applicare aliquote ridotte dell’imposta sul valore aggiunto e incoraggiare gli operatori economici a contenere i prezzi al dettaglio. Inoltre ha adottato un pacchetto di sostegno di 500 milioni di euro, ha garantito più anticipi di pagamenti diretti, nonché misure di sviluppo rurale a partire dal 16 ottobre 2022.
Infine, per ridurre la dipendenza dell’agricoltura europea dall’energia, dalle importazioni ad alta intensità energetica e dalle importazioni di mangimi Orizzonte Europa investirà in ricerca e innovazione per sostituire l’uso di fertilizzanti sintetici. Tra le proposte presentate dalla Commissione figurano una maggiore efficienza nell’uso dell’azoto, il passaggio all’ammoniaca verde per i fertilizzanti e la valorizzazione della biomassa.