Nel corso della recente presentazione del dossier elaborato da Coldiretti con Symbola intitolato “Dal metanolo al primato del Made in Italy, i 30 anni che hanno rivoluzionato il vino italiano” è emerso che in Italia si trova il 22% dei vigneti mondiali coltivati con metodo biologico. La produzione infatti si estende attualmente su 72.300 ettari di terreno coltivati da 10 mila aziende e 1.300 cantine. Dati questi che sono in quotidiana crescita.
Il boom nella produzione di vino biologico Made in Italy è accompagnata da altre significative novità quali il recupero dei vitigni autoctoni, con il record di 1200 esemplari presenti in Italia; oppure l’arrivo del QR code in etichetta, per garantire la tracciabilità dal tralcio al bicchiere attraverso lo smartphone. Dal 4 agosto 2008, poi, è arrivata la possibilità di mettere in commercio i vini a denominazione di origine nel formato bag in box, gli appositi contenitori in cartone e polietilene dotati di rubinetto che consentono di spillare il vino senza far entrare aria, garantendone la conservazione. In questi anni sono stati anche introdotti per la prima volta i primi tappi di vetro al posto di quelli di sughero.
1986: il vino al metanolo – 2016: il trionfo del Made in Italy
Ricche novità anche per lo spumante Made in Italy: è arrivato quello con polvere d’oro, quello fatto invecchiare nel mare e la bottiglia con il fondo piatto per aumentare la superficie che i lieviti hanno a disposizione per assolvere al meglio il loro compito.
Negli ultimi trenta anni poi, segnala inoltre il rapporto di Coldiretti e Symbola, sono stati evidenti gli effetti dei cambiamenti climatici con la presenza della vite che si è spostata verso l’alto fino a quasi 1200 metri di altezza come nel comune di Morgex e di La Salle, in provincia di Aosta, Sono questi i vitigni più alti d’Europa e qui si producono le uve per il Blanc de Morgex et de La Salle Dop. Un capitolo a parte, conclude il rapporto, è rappresentato dalla nascita e diffusione del “Wine beauty” iniziato con il bagno nel vino, ma che oggi riguarda dal dopobarba all’Amarone alla crema viso alla linfa di vite, dal gel di uva rassodante allo scrub dagli scarti di potatura. Ma non basta: ci sono la crema antietà allo spumante, lo shampoo al vino rosato e lo stick labbra agli estratti di foglie di vite.