Dopo la buona notizia della proroga per il biennio 2019/2020 dei fondi per il piano Nazionale di sostegno, c’è il rischio che dal 2020 le misure di sostegno per il vino a livello europeo non vengano rinnovate e che il nostro Paese rischi di perdere 700 milioni di euro l’anno di investimenti per questo settore che rimane trainante per l’agroalimentare e per il made in Italy nel mondo. A lanciare l’allarme è Domenico Zonin, Presidente di Unione Italiana Vini.
«Uniformare agli altri comparti dell’agricoltura la normativa tecnica e le politiche di sostegno che il vino si è gradualmente costruito in molti anni – ha detto il Presidente Zonin – avrebbe conseguenze devastanti per la vitivinicoltura italiana ed europea, soprattutto di fronte a una competizione globale che si fa sempre più agguerrita. Per l’Italia si tradurrebbe in una perdita secca annua di circa 700 milioni di euro di investimenti nella vitivinicoltura generati dai 340 milioni annui del Piano nazionale di sostegno che, co-finanziati per pari importo dalle imprese nelle varie misure, si sono tradotti in questi anni in 200 milioni/anno di attività promozionali, quasi 300 milioni di investimenti in rinnovamento e ristrutturazione vigneti, ed il resto nelle altre misure investimenti, assicurazione e vendemmia verde». Zonin ricorda che dal 2009 al 2014 sono stati ristrutturati circa 75.000 ettari di vigneto pari all’11% della superficie vitata totale, e parallelamente il valore delle esportazioni è passato da 3,9 miliardi nel 2010 ai 5,5 miliardi previsti per il 2015.