La veronese “Pasqua Cantine” ha commissionato a Wine Monitor di Nomisma la ricerca “Pasqua e il vino rosso di pregio: grandi cru e denominazioni a confronto. Il caso del Texas” che esamina le particolari condizioni che si sono venute a creare nell’ultimo quinquennio nel grande Stato che da solo assorbe il 7% del vino consumato negli States e che negli ultimi dieci anni ha visto cresce l’import di vini del + 74%.
È evidente che in una comparazione con la Francia, il Bordeaux presenta un export a valori quasi doppio rispetto a quello dei rossi Dop toscani, veneti e piemontesi considerati insieme. Tuttavia, mentre nel quinquennio 2012-2017 i Dop italiani sono cresciuti nell’export, i Bordeaux sono diminuiti di circa il -12% ed in particolare, tra i vini con gradazione alcolica superiore ai 14°, l’Italia primeggia con una quota di mercato del 27%. Quasi un terzo dei texani dichiara di conoscere l’Amarone.
La qualità del vino veneto si sta affermando come un “lusso” e ruba reputazione ai francesi
«Dopo la California – evidenzia Riccardo Pasqua, AD dell’azienda – il Texas è lo stato americano col più alto numero di famiglie con un reddito disponibile annuo superiore a 100.000 dollari e l’Italia risulta esserne il primo fornitore di vino con un valore vicino ai 127 milioni di dollari, pari ad una quota di mercato del 38%, calcolata sul totale delle importazioni. Dall’indagine è inoltre emerso come negli ultimi 12 mesi il 55% dei texani ha avuto almeno un’occasione per consumare vino e il 47% ha optato per il vino rosso».
«Dati alla mano – ha sottolineato il Presidente Umberto Pasqua – è evidente come il vino rosso italiano di qualità, per il 41% dei consumatori medi e per il 43% dei consumatori premium, sia sinonimo di ‘storia e tradizione’. A questo vale la pena aggiungere che ben il 28% dei consumatori premium considera il vino rosso italiano di qualità come simbolo di “esclusività” e di “lusso”, due categorie da sempre appartenenti ai vini francesi».