Non sempre il detto ‘poco ma buono’ è accolto con favore: per il Chianti, ad esempio, il Presidente del Consorzio, Giovanni Busi, lancia un grido d’allarme: la produzione 2015 è in calo del 10%. Il Chianti è il rosso più conosciuto sia in Italia, sia all’estero. L’export pesa oltre il 70%, mentre il mercato interessa per il 20% le grandi catene di distribuzione organizzata e per il 10% il canale Horeca, quello professionale dei ristoranti e hotel.
Il Consorzio, prosegue Busi, si trova con tre problemi: il primo, è quello della vendemmia ottima ma di scarsa quantità; il secondo, i magazzini sono sotto del 10% circa rispetto al trend normale e, il terzo, che il Consiglio di Amministrazione del Consorzio ha ristabilito, per la vendemmia 2015, l’immissione al consumo dal 1 Marzo 2016. Questo ultimo aspetto significa che avremo di fronte un anno con 14 mesi e quindi un uscita del prodotto, maggiore del 18%. per questo il Consorzio sta aspettando con ansia i risultati delle denunce di produzione al fine di prendere immediatamente tutte le precauzioni per non far rimanere il mercato senza prodotto. Il Consorzio sollecita tutti gli attori della filiera di non affrettarsi a fare contratti con prezzi aggressivi, perché questo significherebbe un ulteriore aumento delle vendite e ciò accentuerebbe ancora di più il problema.