Sono circa 500 milioni ogni anno le bottiglie a rischio ‘sapore di tappo’, a fronte di un consumo totale di quasi 20 miliardi di bottiglie. Ma il brivido di trovarsi di fronte un vino ‘sensorialmente deviato’ sta per diventare solo un ricordo, grazie al sughero reinventato di Diam Bouchage, azienda francese leader a livello mondiale nella produzione di tappi in sughero. «Il sughero viene ridotto in microgranuli e lavorato con uno specifico trattamento alla CO2 supercritica – spiega Dominique Tourneix, direttore generale Diam Bouchage – in grado di eliminare totalmente e per sempre dalle chiusure in sughero delle bottiglie quel fastidioso ‘sapore di tappo’ di cui è responsabile la molecola Tca. Quello che rimane è quindi solo la parte più nobile del sughero, la suberina, la quale insieme a microsfere e a un legante adatto al contatto alimentare va a comporre questi tappi ‘tecnici’».
La qualità di ogni vino potrà essere garantita da tappi creati ‘su misura’ per ogni bottiglia: la struttura del tappo Diam permette infatti diversi livelli di permeabilità e quindi un’azione diversa sull’evoluzione del vino in bottiglia a seconda delle esigenze. «Ogni varietà di uva o assemblaggio di diverse varietà ha un bisogno più o meno forte di microssiogenazione durante il periodo di conservazione in bottiglia – aggiunge Dominique Tourneix – e Diam offre una gamma completa sia in termini di permeabilità che di durata dell’elasticità del tappo per i grandi vini da invecchiamento, per i vini spumanti, per gli alcolici».