I dati della ricerca sul canale Horeca elaborati dall’Osservatorio del Vino, in collaborazione con Nomisma, dicono che crescono i consumi di vino fuori casa: i numeri più interessanti riguardano i vini spumanti che, con una crescita in volume del 5% e in valore del 6,5%, confermano il trend positivo degli ultimi due anni. Ma a dare spinta al vino sul canale Horeca, la distribuzione nei ristoranti, bar, hotel e catering, non ci sono soltanto le bollicine, che ad oggi rappresentano comunque circa un terzo del totale delle vendite. Anche bianchi e rossi fermi si attestano su valori incoraggianti, rispettivamente con 5,5% e 6,5%.
A riempire sempre più il bicchiere sono soprattutto hotel e catering, con un’impennata di oltre il 10%, poi i ristoranti con più 8,6%. Seguono le enoteche (+6,6%) e i wine bar (+4,4%). Testa di serie nei consumi c’è il Prosecco Doc, bollicina facile da bere ed economica, ma anche gli altri spumanti si mostrano particolarmente vitali.
L’indagine di Wine Monitor ha poi analizzato i comportamenti di consumo fuori casa con un questionario effettuato su un campione di 1700 consumatori. Il dato emerso è che sta profondamente cambiando la quota dei cosiddetti “frequent user”, ovvero quelli che consumano vino almeno una volta a settimana. Tra questi i maggiori appassionati di vino sembrano essere i più giovani. I ‘millennials’, ragazzi di età compresa tra 20 e 35 anni, rappresentano circa il 45% del mercato.
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