Le associazioni europee giocano d’anticipo: un ‘QR Code’ per conoscere tutto su quel che beviamo
Comité Européen des Entreprises Vins (CEEV) e SpiritsEUROPE associazioni europee di produttori, rispettivamente di vini e di spiriti, hanno presentato a Bruxelles alla presenza del Commissario Europeo per l’Agricoltura Janusz Wojciechowski il progetto U-LABEL, la prima piattaforma digitale europea per la creazione di etichette elettroniche e-label. Per l’Italia, aderisce alla piattaforma Federvini, la Federazione italiana di produttori di vini, spiriti e aceti aderente a Confindustria, già associata a entrambe le organizzazioni europee.
La riforma della Politica Agricola Comune (PAC) ha introdotto, per i vini e i prodotti vinicoli aromatizzati, nuovi obblighi di etichettatura in forma fisica e digitale (e-label) che scatteranno da questo autunno, ma con un periodo di transizione di due anni per consentire ai produttori di adeguarsi.
La nuova etichettatura precede una dichiarazione nutrizionale e una lista degli ingredienti: in particolare l’indicazione delle calorie dovrà figurare direttamente sulle etichette cartacee, mentre lista degli ingredienti e dichiarazione nutrizionale potranno essere fornite per il tramite di una e-label. Le organizzazioni di rappresentanza dei produttori europei hanno lavorato insieme per costruire e presentare la piattaforma digitale U-label che prevede il rilascio di un QR Code per ciascun prodotto registrato così che il consumatore possa accedere alle informazioni organolettiche e nutrizionali del prodotto così come alle indicazioni di provenienza.
U-label è stata sviluppata in 24 lingue e automaticamente è in grado di fornire le informazioni nella lingua del Paese dal quale vi si accede. La piattaforma garantisce la privacy dei consumatori in quanto non dispone di funzioni di tracciamento se non quelle di geolocalizzazione per favorire l’esperienza di consultazione in base alla lingua. All’interno di ciascuna e-label di prodotto compariranno inoltre, messaggi legati al consumo consapevole e alla prevenzione contro modelli di consumo non equilibrati. I produttori potranno ampliare i contenuti inserendo altre informazioni di interesse per il consumatore, come ad esempio quelle legate alla produzione sostenibile.