L’effetto principale sul territorio della produzione del Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore Docg ha profondamente inciso nella vita della comunità del territorio ed ha creato un “benessere diffuso”, non solo in termini economici, ma anche in termini sociali e culturali. Ha questa conclusione è giunta la ricerca effettuata da Sda Bocconi dal titolo “Benessere economico, sociale e culturale: obiettivi raggiunti e prospettive future. Presentazione del modello economico di successo del Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore Docg”.
Lo studio è stato presentato nel corso degli Stati generali del Conegliano Valdobbiadene Prosecco Docg tenutisi a Conegliano. «Non si parla di prosecco, si parla di Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore – ha voluto precisare Innocente Nardi, presidente del Consorzio di Tutela Un fenomeno di successo: abbiamo il compito di raccontare l’identità del territorio, fatto di quindici Comuni, 3.200 viticoltori, 180 case spumantistiche». «L’annata del 2017 è stata definita in termini quantitativi la peggior annata del secolo – ha spiegato Antonello Maietta, presidente Associazione italiana sommelier ma il territorio ha saputo dribblare in maniera pregevole anche le avversità climatiche. Il territorio e i vignaioli hanno avuto gli anticorpi per uscire da questa situazione».

Più che nel Veneto sono aumentati i depositi bancari, l’occupazione femminile, l’istruzione

«La ricerca mostra l’analisi dell’impatto economico della produzione di Prosecco Superiore Docg sul territorio del Conegliano Valdobbiadene, dagli anni Ottanta ad oggi – ha spiegato Gabriele Troilo, professore di marketing alla Bocconi I dati relativi ai quindici Comuni sono poi stati confrontati con quelli della provincia di Treviso e dell’intera Regione Veneto».
Ad emergere è l’aumento costante del reddito nel territorio: dal 2000 ad oggi, insieme all’aumento del reddito medio nelle zone del Conegliano Valdobbiadene, i numeri mostrano anche un aumento di ricchezza in termini di beni capitali, con esempi che si basano sui depositi bancari e sul numero di autovetture. Non meno significativi i dati sull’inclusione sociale, soprattutto in termini di inclusione femminile: l’occupazione delle donne è cresciuta dal 29,6% del 1981 al 41,7% del 2011. Gratificanti infine, anche i dati relativi al livello di istruzione e qualità delle competenze generate nel territorio.