I produttori francesi e spagnoli sono con gli italiani contro il ‘warning’ sui prodotti alcolici
Italia, Francia e Spagna chiederanno alla Commissione di avviare un dialogo con il Governo irlandese “al fine di evitare l’instaurarsi di barriere al commercio e creare allarmismi ingiustificati nei consumatori, che potrebbero avere pesanti conseguenze sulla sopravvivenza di un intero comparto”.
L’annuncio formale è stato dato dal Sottosegretario alle politiche agricole Luigi D’Eramo nella competente commissione parlamentare rispondendo per iscritto ad una specifica richiesta dell’onorevole Stefano Vaccari del Pd.
“Riguardo alla nota vicenda sull’etichettatura delle bevande alcoliche – si legge nella risposta – la posizione è netta: qualsiasi etichettatura che preveda un warning sugli effetti dannosi del vino per la salute umana è inaccettabile. Abbiamo l’impressione che chi lo propone nasconda, dietro l’alto richiamo alla tutela della salute umana, un più pratico intento di impedire ai prodotti di eccellenza italiani, qual è il vino, di imporsi nel loro mercato. La creazione di una etichettatura specifica per i prodotti destinati al mercato irlandese potrebbe portare le piccole e medie imprese ad abbandonare quel mercato o dissuadere gli operatori dal farvi ingresso. Rammento che tutte le misure che impediscono direttamente o indirettamente gli scambi presenti o potenziali all’interno dell’Unione europea sono restrizioni vietate dai Trattati».
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«Non è solo la tutela del mercato che ci interessa – ha aggiunto il sottosegretario – ma anche verificare la veridicità della misura irlandese non essendo corroborata da alcuna evidenza scientifica sui rischi per la salute dei consumatori che variano dalle modalità di consumo, dal regime alimentare e dallo stile di vita.
Considerato che è l’abuso di un alimento che reca pregiudizio alla salute, non certo il suo consumo moderato, è nostra intenzione promuovere una serie di iniziative di studio sugli effetti del consumo degli alimenti per la salute, coinvolgendo i migliori studiosi del nostro Paese».