Una nuova “guerra del vino” è scoppiata fra Spagna e Francia: i produttori transalpini cercano di impedire le importazioni di vino sfuso dalla Spagna, molto più economico di quello francese. Nel commentare la notizia, Nomisma Wine Monitor ricorda che la Francia rappresenta, per valore, il primo esportatore di vino al mondo con oltre 8,2 miliardi di euro. Ma anche che è il secondo importatore mondiale di vino sfuso, dopo la Germania, con quasi 6 milioni di ettolitri importati nel 2015 per la maggior parte destinati alle grandi catene distributive e ai prodotti a ‘private label’ che oggi rappresentano ben il 35% dei consumi francesi.
La prima conseguenza di tutto ciò è che i produttori transalpini vedono abbassarsi i prezzi dei loro vini ‘comuni’, quelli cioè non legati a una Dop o un Igp. Nel 2015, dei 6 milioni di ettolitri di vino sfuso importato dai francesi, l’83% è arrivato dalla Spagna, mentre dall’Italia sono giunti appena 380.000 ettolitri, vale a dire solo il 7%. Competere con lo sfuso spagnolo è dura dato che nel 2015 il prodotto iberico è entrato in Francia con un prezzo medio più basso del 36% rispetto a quello italiano». E la situazione si sta facendo assai pesante con gravi episodi alla fontiera dei Pirenei: viticoltori transalpini, sotto gli occhi della polizia, hanno bloccato e svuotato sull’asfalto alcune cisterne di vino spagnolo.
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