Wine Monitor, l’osservatorio di Nomisma, ha presentato al forum “Il futuro del vino (e il vino del futuro)”, nell’ambito di Taormina Gourmet, le tendenze in atto per l’export. Per il vino italiano il mercato estero di riferimento si conferma quello degli Usa che dal Bel Paese acquistano oggi quasi 4 milioni di ettolitri. Il balzo più significativo fra il 2003 e il 2013 è stato quello ben noto della Cina, con un + 3.800%. È cresciuta anche la Russia (+242%), aumentate anche le esportazioni verso Canada (+110%), Giappone, Svizzera, Germania e Gran Bretagna. Cina, Stati Uniti e Russia le nazioni in cui si consuma più vino di importazione (fra il 75 e l’80%). In Germania il 36% del vino importato è italiano.
Fra gennaio e luglio di quest’anno i vini italiani all’estero hanno segnato un passo positivo in quasi tutti i Paesi, in controtendenza rispetto ad un calo generalizzato delle importazioni: in Cina ad esempio le importazioni di vino sono calate del 10,3% ma il vino italiano segna comunque un +0,9%. I dati sul consumo confermano la strada già intrapresa: cresce diffusamente il consumo di “bollicine”.