In una lettera aperta al commissario Ue all’agricoltura Dacian Ciolos e ai singoli Governi europei, i produttori e i commercianti di vino europei sollecitano scelte “più ambiziose per lo sviluppo dei vigneti in Europa, in modo da diventare più competitivi e non perdere quote nel mercato mondiale”. La lettera inviata dal Comitato Ue delle imprese viticole (Ceev) è firmata per l’Italia dal presidente di Federvini, Lamberto Vallarino Gancia, e da Domenico Zonin, presidente dell’Unione italiana vini.
Il timore dei principali produttori dei Paesi Ue riguarda il nuovo regime di autorizzazione degli impianti di viti e il relativo atto per attuare quanto previsto dalla riforma della Politica agricola comune. Atto che la Commissione europea ha messo in cantiere per approvarlo nei prossimi mesi. In particolare, i produttori denunciano “tentativi di imporre, attraverso le norme tecniche di attuazione, ulteriori restrizioni ingiustificate, arbitrarie e discriminatorie”. Insomma, le aziende viticole temono che tramite le norme di applicazioni si ricreino le caratteristiche negative del regime che regolava in precedenza le autorizzazioni dei nuovi impianti.
Al contrario sollecitano un sistema “semplice, obiettivo, non discriminatorio e orientato al mercato, per raggiungere l’obiettivo chiave della Pac, ossia l’aumento della competitività, necessario in un contesto di apertura e di maggiore concorrenza internazionale”.
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