Il vino si conferma un importante fattore di attrazione turistica: il “Rapporto sul turismo enogastronomico italiano 2019” redatto da Roberta Garibaldi dice che nel 2018 il 56% degli italiani in viaggio aveva visitato negli ultimi tre anni un’azienda vitivinicola e il 44% ha partecipato a un evento a tema.
Il 28% dei turisti italiani ha dichiarato di avere intrapreso almeno un viaggio con pernottamento negli ultimi tre anni motivato dal desiderio di visitare una cantina oppure di partecipare a un evento dedicato al vino. Il 26% degli enoturisti dichiara di visitare tre o più cantine nel corso del viaggio, mentre la maggioranza, il 74%, si reca mediamente in una o due cantine. La maggior parte dei turisti del vino ama percorsi misti che coniughino esperienze enogastronomiche e non, quindi ha un profilo enogastroculturale animato dal forte desiderio di entrare in contatto con l’identità, le tradizioni e la cultura del luogo che sta visitando. Le tipologie di strutture più amate da questi turisti sono le aziende vitivinicole situate in dimore storiche, realtà gradite al 77%; a seguire le cantine a conduzione familiare (68%), di prestigio (60%) e di design (59%).
Ai turisti però piacerebbe una maggiore disponibilità delle cantine, oggi disponibili su prenotazione
Nella scelta della destinazione di un viaggio, oltre alla possibilità di degustazioni di vini e di piatti caratteristici, questi viaggiatori apprezzano anche elementi quali la vendemmia turistica, i trattamenti di benessere e le attività sportive, artistiche e di rilassamento psico-fisico, oltre alla possibilità di trovare attività dedicate ai bambini.
Secondo un’indagine su 735 aziende vitivinicole, il numero di quelle che ha dichiarato essere aperta al pubblico per visite o degustazioni nel fine settimana, fino a disporre di una struttura ricettiva, è pari al 67% del totale. La maggior parte si concentra nelle regioni dell’Italia centro-settentrionale, con Piemonte, Toscana e Veneto che registrano i valori più elevati.