Nell’ambito dei lavori del recente ‘Buy Wine’, il presidente del Consorzio Vino Chianti, Giovanni Busi, ha sostenuto: «se dovessi reimpiantare vigne, lo farei col mio Chianti base. Lascerei da parte fantasie strane». La crisi economica infatti vede in affanno le vendite dei SuperTuscan, le etichette-cult made in Bolgheri, mentre sono in crescita le etichette più democratiche, quelle che arrivano sugli scaffali a un prezzo medio di cinque euro. «Stabilizzarci attorno a un prezzo di vendita sui cinque euro negli scaffali – continua il presidente Busi – è l’attuale obiettivo della nostra realtà consortile che pure è una realtà molto variegata, con circa 3.300 aziende rappresentate, con produzioni di diverse fasce di prezzo».
Il Consorzio Chianti, che al Buy Wine, presenta in anteprima la vendemmia 2013 con le sue sottozone Chianti Colli Senesi, Chianti Colli Fiorentini e Chianti Rufina, ha una produzione di circa 105 milioni di bottiglie che fatturano oltre 350 milioni di euro, con una quota di export del 30% e quindi un mercato domestico del 30%. «Punto di forza della nostra denominazione è il brand Chianti conosciuto in tutto il mondo – ha detto infine Busi – ma dobbiamo far di tutto per valorizzarlo, pur raggiungendo sempre più consumatori grazie alla collocazione sul mercato ad una fascia di prezzo alla portata dei più».
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