Non solo export per il vino italiano: c’è anche una ripresa dei consumi interni. Un’analisi sul 2014 dell’Ovse-Osservatorio economico nazionale dei mercati e consumi vini e vini spumanti segnala sui mercati esteri un fatturato di 5,1 mld di euro, ma anche un +0,2% del fatturato nel consumo interno. Spumanti e bollicine, in particolare, proseguono la crescita: 477 milioni di bottiglie (+11% sul 2013) con un valore all’origine poco superiore a 800 milioni di euro (+8,1% sul 2013). 313,5 milioni di bottiglie sono state consumate all’estero (+10,9%) e 144,9 milioni in Italia (+0,4%).
Giro d’affari al consumo totale stimato a 3,1 miliardi di euro, di cui 2,2 miliardi all’estero (prezzo medio al consumo 6,78 euro bottiglia). È ancora testa a testa fra i 307 milioni di bottiglie di Champagne e i 310 milioni di Prosecco. In Usa si segnala una crescita dei consumi del Prosecco del 12% rispetto al 2013. Ma il vero exploit è in Gran Bretagna, per volumi cresciuti del 43%. Il Regno Unito diventa primo mercato estero con 78,5 milioni di bottiglie; a seguire Stati Uniti con 53,5 milioni; Germania (ex primo mercato fino al 2009) con 28 milioni. La moltiplicazione di oltre quattro volte il prezzo dell’origine al consumo, secondo il fondatore dell’Ovse Giampietro Comolli, «deve far riflettere sia sui sistemi distributivi e commerciali, sia sul valore della bottiglia all’importazione rispetto al prezzo al dettaglio. Il fatturato globale ha grandi margini di crescita, ma deve avere supporti strategici di base e dedicati, non solo promozionali».