Il consumo di vino (+7,5%) cresce nelle case degli italiani che ne facevano un uso più moderato .

L’Oiv, l’Organizzazione internazionale della vite e del vino, ha analizzatola congiuntura vitivinicola mondiale presentandone gli esiti nel corso di una videoconferenza da Parigi: l’Italia si conferma ancor più ampiamente il primo produttore al mondo e il primo esportatore per volumi. Ma anche i consumi sul mercato interno nell’anno della pandemia sono in forte aumento segnando un +7,5% rispetto al 2019.
Uno studio condotto da “Sommelier Wine Box” ha dimostrato che i consumi casalinghi di vino sono aumentati in modo non uniforme: chi già aveva un consumo costante ha confermato le proprie abitudini, mentre chi consumava poco o pochissimo vino lo ha incrementato in maniera ben più significativa. La ricerca è stata condotta su un campione di 700 persone, tramite un questionario.
Se ne evince che prima di marzo 2020, il 73% delle persone di età compresa fra 25 e 34 anni e il 66% tra i 35 e i 44 anni consumava una bottiglia di vino in un periodo che va tra i 3 giorni e la settimana. In lockdown il 59% ha segnalato un qualche tipo di variazione: in positivo per il 48%, mentre l’11% ha dichiarato di aver bevuto meno di prima.Tra chi beveva una bottiglia di vino ogni due giorni, solo il 61% ha rilevato uno scarso cambiamento; la percentuale invece sale molto di più, fino al 92%, tra chi consumava una bottiglia ogni una o due settimane.


Riguardo agli acquisti, come per altri settori merceologici, balza verso l’alto l’abitudine di comprare le bottiglie online, con il 28% degli intervistati che ha dichiarato di aver iniziato a comprare vino su internet.
Molto poco considerato il canale dei supermercati generalisti mentre è nettamente in aumento il numero di quanti si rivolgono ai siti specializzati.