Il vino italiano resta leader negli Usa. L’avvio del 2013 è stato a quanto pare scoppiettante, con il +10,7% in quantità e il +14,2% in valore nei primi due mesi. Lo dicono i dati dell’Italian Wine and Food Institute, citati da Winenews. Negli States le cose sembrano andare bene, soprattutto in prospettiva, in diversi canali distributivi.
Secondo Brian Crouser, Managing Director E J Gallo Winery, top player sul mercato Usa, per esempio, nei convenience store che possono vendere vino, c’è un potenziale di crescita che non si era mai visto negli ultimi 30 anni, soprattutto grazie alla generazione dei cosidetti “Millenials”. Dalle rilevazioni dell’istituto “Restaurant Sciences”, i prezzi al consumo del vino, soprattutto nel segmento “Family Dining”, sono cresciuti costantemente negli ultimi 6 mesi arrivando a un +8%. importante è che il cliente tipo ha tra i 25 e i 49 anni, e un reddito tra i 40.000 e i 60.000 dollari. È da dire infine che in Usa l’indice sulla fiducia e sulle intenzioni di spesa dei consumatori monitorato da Nielsen è cresciuto di due punti nei primi 3 mesi del 2013.
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