Il gruppo giapponese Asahi acquisisce la birra Peroni, ed il brand Grolsch, da SabMiller con una operazione da 3,5 mld di dollari. L’intera SabMiller era stata acquisita qualche tempo fa dal colosso AbInBev, tanto che era intervenuta l’Antitrust europea. Era quindi obbligatorio per AbInBev ridurre la propria posizione dominante. Da parte sua, Asahi aveva la necessità di consolidare la propria posizione sul mercato interno, cercando nuove opportunità di espansione.
Peroni corrisponde a questa esigenza visto che l’offerta di Asahi deriva dall’aumento delle esportazioni di birra italiana nel mondo, in crescita del 17% nel 2015 ma triplicate nell’arco di un decennio. Come sottolinea Coldiretti, l‘operazione non è l’ennesimo passaggio di marchi italiani storici in mani straniere, visto che la Birra Peroni era appunto già stata ceduta nel 2003 ed entrata a far parte del Gruppo sudafricano SabMiller. Potrebbe anzi avere ricadute positive: “nell’operazione internazionale c’è in gioco un indotto rilevante. A garantire la produzione italiana di birra ci sono infatti le coltivazioni nazionali con una produzione di circa 860.000 tonnellate di orzo su una superficie complessiva investita di circa 226.000 ettari. Per quanto concerne la produzione di birra, la filiera cerealicola ipotizza un impegno annuo di granella di orzo pari a circa 90.000 tonnellate”.