«La Russia rappresenta per il vino italiano il 4° Paese di sbocco in valore, con una quota di mercato del 27%, pari in valore a 181 milioni di euro». Lo dice il Presidente del Gruppo dei produttori associati all’Istituto del Vino Italiano di Qualita? – Grandi Marchi, Piero Mastroberardino, presentando la doppia iniziativa di promozione in programma a Mosca e a San Pietroburgo nella prima settimana di giugno.
«Per l’importanza che riveste – prosegue Mastroberardino – è buona regola non allentare la pressione e siamo convinti che sia opportuno continuare a investire per accrescere la nostra quota di mercato e insistere nel miglioramento del posizionamento dei brand del vino italiano in un Paese che si è sempre mostrato sensibile alle produzioni più qualificate. I nostri prodotti hanno conquistato negli anni un primato in Russia: prendendo in esame le performance dell’ultimo quinquennio, l’Italia si conferma il primo paese fornitore di vino in valore».
L’auspicio è che si possa supera con la diplomazia l’attuale condizione di embargo
Il mercato russo ha attraversato negli ultimi anni momenti di difficoltà a partire dlla forte svalutazione che ha interessato il rublo nel 2015. Ora però emergono segnali positivi: nei primi dieci mesi del 2016, alcuni vini rossi Dop toscani hanno messo a segno un +17% ed il Prosecco in Russia e? aumentato del +10%. Fino ai dati del primo trimestre di quest’anno nel quale l’import di vino italiano è aumentato di oltre il +53%.
«Nonostante un quadro politico internazionale in tensione – conclude Mastroberardino – guardiamo con fiducia al mercato russo poiché ha un potenziale importante di professionalità. Auspichiamo che il senso di responsabilità prevalga e che le diplomazie sappiano trovare soluzioni atte a contenere i contraccolpi sulla socio-economia e sui consumi».