Un’estate a dir poco rovente e priva di pioggia al punto che la vendemmia 2017 sarà ricordata come la più misera degli ultimi 50 anni: i dati sono elaborati da Ismea e dall’Unione Italiana Vini per l’Osservatorio del vino. La produzione vitivinicola italiana del 2017 sarà di 40 milioni di ettolitri, con una riduzione del -26% rispetto ai 54 milioni del 2016.
Al tempo stesso, il crollo della produzione spinge al rialzo i prezzi di vendita del vino sui mercati internazionali ed anche nel nostro Paese si è già verificato un aumento del +7% dei prezzi medi di vendita del vino. Il record negativo nella produzione di vino è avvenuto in Francia, dove si stima un calo del –14% rispetto allo scorso anno ed anche in Spagna la flerssione produttiva tocca le due cifre, al – 10%, con un record negativo di 147.9 milioni di ettolitri.
Continua invece a volare la vendita nel mondo del Prosecco (meglio se biologico)
Ottimismo invece per il prosecco: si prevede che entro fine anno saranno più di 93 milioni le bottiglie vendute, con una crescita sia in termini di quantità con un aumento del +3%; sia di fatturato che arriverà complessivamente a toccare il 521 milioni, con una crescita del +6% rispetto al 2016.
Questi dati sono stati diffusi da Innocente Nardi, presidente del Consorzio di Tutela del Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore Docg, intervenuto alla presentazione del Rapporto economico annuale curato dal Centro Studi di Distretto di Conegliano Valdobbiadene e coordinato scientificamente dal Cirve dell’Università di Padova. Secondo Nardi, il successo del vino è merito, delle sue caratteristiche e della zona da cui nasce. Il rapporto mostra inoltre come le aziende che scelgono la strada della sostenibilità e del biologico siano premiate dai consumatori, con un +20% di vendite rispetto al 2016.