La 14/a edizione di “Anteprima Amarone” organizzata dal Consorzio per la Tutela dei Vini Valpolicella per presentare l’annata 2013 appena entrata in commercio del ‘Grande Rosso’ del territorio veronese, è stata l’occasione per annunciare che dalla vendemmia 2016 le uve e i vini prodotti secondo il protocollo “Riduci Risparmia Rispetta” saranno certificate da Siquria e si potranno quindi fregiare del marchio “RRR”. Il protocollo di produzione integrata è stato lanciato cinque anni fa dal Consorzio: ora il marchio potrà essere apposto sulle bottiglie e, nel caso di chi conferisce le uve, sui documenti fiscali di accompagnamento.
Certificazione terza e rapporto con gli enti locali
«L’obiettivo del Consorzio – ha detto il presidente Christian Marchesini – è quello di puntare a ottenere vini sempre più salubri e socialmente sostenibili. In Valpolicella, che è tra le aree di produzione più blasonate e rinomate in Italia, e non solo, il rapporto tra viticoltura e zona di produzione è particolarmente stretto e la sostenibilità è necessaria per l’accettazione sociale». Per la prima volta in Italia è un Consorzio di tutela a certificare, sotto il controllo di un ente terzo, la sostenibilità del processo produttivo e, altra novità, in accordo con le amministrazioni locali.
Quasi 7 su 10 le bottiglie di Amarone che vanno all’estero
Per quanto riguarda l’Amarone, il 65% della produzione va l’estero: verso la Germania (18%), Usa (11%) e Svizzera (11%). Il mercato nazionale assorbe il rimanente 35% del giro d’affari, con un incremento del 10% in valore.