Non solo Toscana e Veneto: alle spalle delle due grandi esportatrici di vino italiano, ecco che anche altre aree geografiche si affiancano a Piemonte, Emilia Romagna e Sicilia nel lanciare la loro sfida globale. Le esportazioni delle imprese vitivinicole sarde sono in crescita e nel 2012 hanno fatto registrare un +13% grazie alla notorietà acquisita da vini tipici come Vermentino e Cannonau.
Al “Forum Economie Filiera Vitivinicola del Centro Italia” svoltosi a Serdiana in provincia di Cagliari si è parlato di innovazione, internazionalizzazione e marketing, ma anche capacità di fare rete, certificazioni, tutela del paesaggio, eno-turismo. Per competere sui mercati globali non basta la qualità della produzione, è stato detto, ma servono innovazione e internazionalizzazione: tra i Paesi che maggiormente apprezzano il vino sardo, spiccano Usa e Giappone.
Tornando ‘in continente’, un ruolo trainante per tutto il sud lo sta svolgendo il vino abruzzese che vince e convince a livello internazionale. Il Montepulciano d’Abruzzo si conferma il vino che ha tutte le qualità per imporsi e farsi apprezzare sui mercati di Giappone, Germania, Stati Uniti e in alcuni casi anche della Francia. Particolarmente gradito ai buyers polacchi è il trebbiano abruzzese.
La sfida globale: il connubio tra vino e territorio è vincente
Si chiude così con un bilancio positivo per le aziende vinicole abruzzesi l’Evento Wine organizzato dalla Camera di Commercio di Chieti tappa abruzzese del Progetto nazionale SIAFT (Southern Italy Agrifood and Tourism) per promuovere vino, olio, turismo, cibo e bevande delle regioni del centro-sud. Sedici le aziende della provincia teatina presenti su un totale di 53 produttori del settore vitivinicolo arrivati, oltre che dall’Abruzzo, anche da Lazio, Campania, Molise, Puglia e Sicilia. 660 le trattative realizzate per una media di 12 incontri per azienda. Un’occasione per farsi conoscere dai compratori stranieri, far assaggiare i propri vini e portare a casa contratti.
A conclusione delle due giornate di trattative con i buyers stranieri, confermato il trend della prima giornata: i compratori stranieri apprezzano i vini italiani ma vogliono anche conoscere il territorio. Per molti di loro il vino abruzzese è stata una lieta scoperta. Piace il prodotto con le sue qualità organolettiche. I francesi sono i compratori più interessati ai vini di fascia alta ed hanno dimostrato maggiore interesse per i prodotti di nicchia e per il territorio. Nello stand dell’Azienda Cioti di Paterno di Campli (Te) produttrice anche di un vino cotto prodotto tipico della tradizione abruzzese, i francesi si sono entusiasmati nello scoprire il procedimento delle fasi di lavorazione fino alla cottura nel paiolo di questo vino dolce presentato come vino da dessert o “da meditazione”.