Un comune impegno verso lo sviluppo di un progetto di ricerca che porta il nome di ‘Viticoltura 4.0’: è quanto è stato sottoscritto dalle Università degli studi di Padova, Verona e Udine, la Libera Università di Bolzano, l’Iga Udine, la Fondazione Edmund Mach di San Michele all’Adige e il Crea Viticoltura ed Enologia di Conegliano. L’accordo è preliminare ad una raccolta di fondi che vedrà tutti gli stakehoder, pubblici e privati, coinvolti nel finanziamento di un piano di lavoro di durata almeno quinquennale coordinato dal professor Mario Pezzotti dell’Università scaligera.
Gli obbiettivi di breve, medio e lungo termine sono ambiziosi: costituire nuove varietà rendendole resistenti alle malattie attraverso incroci e selezioni; modificare varietà preesistenti per renderle più tolleranti alle malattie; studiare l’impatto di nuove malattie sull’ambiente; valutarne le modificazioni nel suolo e nell’atmosfera; studiare e sperimentare l’applicazione di alcune tecniche agronomiche sulle varietà resistenti, come la defogliazione precoce, il deficit idrico controllato, nuove forme di allevamento, l’epoca del raccolto.
In ballo ci sono anche i 21 milioni del Ministero per la ricerca sulle biotecnologie
Le sette istituzioni rappresentano eccellenze a livello nazionale ed internazionale ed hanno già dato importanti contributi nella ricerca in viticoltura, che si sono anche già tradotti in applicazioni con un notevole impatto sul settore vitivinicolo locale e nazionale.
Dieci anni dopo l’importante risultato ottenuto dalla ricerca italiana con il sequenziamento del genoma della vite, che ha visto protagonisti questi stessi enti di ricerca, il nuovo accordo rappresenta un altro passo grazie al quale guardare al futuro della viticoltura. Lavorare da ora in poi congiuntamente su questi temi di ricerca consentirà di mettere a fattor comune risorse intellettuali e strumentali e grazie a ciò accelerare il processo di trasferimento dei risultati della ricerca dai laboratori ai vigneti con benefici per i viticoltori, per i consumatori e per l’ambiente.