Il rapporto ICQRF mostra che aumentano le giacenze 2020: il Prosecco è oltre i 4 milioni e mezzo
Alla data del 31 dicembre 2020, negli stabilimenti enologici italiani erano presenti 60,9 milioni di ettolitri di vino, 8,3 milioni di ettolitri di mosti e 2,8 milioni di ettolitri di vino nuovo ancora in fermentazione (Vnaif).
È quanto certificato dall’annuale “Report” redatto dall’ICQRF, l’Ispettorato centrale della tutela della qualità e repressione frodi dei prodotti agro-alimentari. Il “Report” si basa sui registri telematici del vino, cioè la banca dati che contiene i tutti gli elementi relativi a circa 650mila vasi vinari, 17.000 produttori e che registra annualmente circa 30 milioni di operazioni enologiche. ICQRF stima che la banca dati contenga almeno il 95% del vino e dei mosti detenuti in Italia.
Rispetto al 31 dicembre 2019, i dati mostrano un aumento delle giacenze del +4,4% per i vini e una riduzione del -8,5% per i mosti e del -10,0% per i Vnaif. Il 58% del vino in giacenza è detenuto nelle regioni del Nord, prevalentemente nel Veneto: in particolare, al primo e al secondo posto della classifica per province figurano quella di Treviso, con 6.441.256 ettolitri dei qauli ben 4.570.151 sono di prosecco, e quella di Verona, con 5.612.178.
Complessivamente, il 50,5% del vino detenuto è Dop, con una prevalenza del rosso (49,4%). Il 27,4% del vino è IGP, anche in questo caso con prevalenza del rosso (53,9%), mentre i vini varietali detenuti costituiscono appena l’1,3% del totale. Il restante 20,8% è costituito da altri vini.
La gran parte dei mosti italiani è detenuto nelle regioni del nord (47%) e del sud (44%) Italia. Le prime due regione detentrici di mosti sono la Puglia (40,1%) e l’Emilia-Romagna (24,0%). I vini nuovi ancora in fermentazione sono 2.831.257 ettolitri, distribuiti per il 33,5% al Nord, per il per il 31,6% al Sud, per il 27,0% al Centro e per il rimanente 7,9% nelle Isole.