Il crollo è tutto della ristorazione chiusa per covid: ci vorranno circa due anni per recuperare
Nel 2020 condizionato dalla pandemia, le grandi piattaforme di e-commerce del vino hanno fatto registrare uno straordinario aumento delle vendite raggiungendo un giro di affari di 118 milioni di euro e una crescita del +120% rispetto all’anno precedente. Il trend è confermato dal rapporto IRI per Vinitaly che mostra i dati relativi al primo quadrimestre del 2021: ed anche qui la crescita è a tre cifre toccando il +128%.
Per GDO e retail secondo il rapporto Nomisma Wine Monitor, nel 2020 le vendite di vino nel canale off-trade sono cresciute del +5,7% a volume rispetto al 2019. Il rapporto IRI sui primi quattro mesi del 2021 parla invece di una crescita della GDO del +20% a volume, cioè 22 milioni di litri di vino in più, con un ulteriore forte accelerazione del segmento.
Il crollo dei consumi si è ovviamente registrato nella ristorazione che, secondo il rapporto di FIPE, ha visto nel 2020 la chiusura di circa 22mila attività, la perdita di 514mila posti di lavoro e un calo del fatturato di 41 miliardi di euro, pari al -60% rispetto ai volumi pre Covid.
Gli operatori guardano al futuro con la consapevolezza che la ristorazione riprenderà a muoversi a pieno regime con tempistiche molto incerte su di un orizzonte temporale di due anni, a causa dei cambiamenti nelle abitudini di consumo, un turismo straniero che ripartirà con lentezza, una flessione del reddito e conseguente propensione al risparmio degli italiani.
Diversa è stata la situazione per le enoteche: i dati dell’indagine dell’associazione degli enotecari Vinarius stanno evidenziando che nel 2020 una flessione delle vendite per le enoteche con mescita ed invece una crescita del fatturato per le enoteche classiche pari in media al 10%, con punte anche del 30%.
Questo anche in forza delle strategie adottate per arginare l’emergenza con le strutture maggiori che hanno incrementato il delivery e attivato il servizio di asporto per i clienti, oltre ad aver potenziato la presenza sul web. Una tendenza che sembra destinata a consolidarsi è quella dell’acquisto on line: il comportamento dei consumatori ha superato le perplessità che frenavano gli acquisti online e anche dopo il ritorno alla ‘normalità’, difficilmente la vendita sul web farà passi indietro.