È stato presentato a Verona, presso la Veronafiere, il testo del disciplinare di produzione della nuova DOC “delle Venezie” sostenuta dalle associazioni e dalle organizzazioni di categoria che rappresentano tutti gli operatori della filiera del Pinot grigio del Nordest, riunite nell’Associazione produttori vitivinicoli trentini, friulani e veneti.
Con il riconoscimento della nuova Doc “delle Venezie” Pinot grigio, che ufficialmente avverrà il 2 settembre con la riunione del Comitato nazionale Vini, nascerà un sistema vitivinicolo interregionale che vale 20.275 ettari di vigneti (11.511 in Veneto, 6.005 in Friuli Venezia Giulia e 2.760 in Trentino Alto Adige). L’area “delle Venezie” rappresenta oltre l’82% della superficie coltivata a Pinot grigio in Italia e nel 2015 ha imbottigliato ben 230 milioni di bottiglie, per i due terzi destinate ai mercati esteri. «Con il riconoscimento della Doc e della relativa ‘fascetta di Stato’ – dichiara l’assessore all’agricoltura Giuseppe Pan, che insieme ai colleghi di Friuli Venezia Giulia, Cristiano Shaurli, e Trentino Alto Adige, Michele Dallapiccola – i consumatori vedranno garantita l’origine e la piena tracciabilità della bottiglia, grazie a verifiche puntuali sia sulla quantità che sulla qualità dei prodotti, dalla vendemmia all’imbottigliamento. Il rispetto del disciplinare di produzione della nuova Doc offre a produttori e imbottigliatori uno strumento in più per competere, con un nome e un marchio di assoluto prestigio, nel mercato internazionale».
Si potrà completare l’iter entro la fine della vendemmia
Il disciplinare della nuova Doc individua l’area di produzione, la tipologia dei terreni, la varietà di uve e la loro composizione per singola tipologia (il Pinot grigio dovrà essere fatto per l’85 per cento da uva pinot grigio), la densità di impianto, le rese per ettaro, le gradazioni minime, i metodi e i requisiti di trasformazione e vinificazione delle uve, le regole di imbottigliamento. Regole quindi molto dettagliate a cui dovranno attenersi produttori, cantine e imbottigliatori per poter apporre sulle loro bottiglie la “fascetta di Stato”.
“L’intera filiera triveneta ha confermato la volontà di portare a termine il percorso intrapreso oltre due anni fa – sottolinea l’assessore all’Agricoltura della Regione Veneto, Giuseppe Pan – insieme alle Regioni Friuli Venezia Giulia e Trentino Alto Adige per assicurare tracciabilità, prestigio e massima riconoscibilità ad un vino bianco che a Nordest ha la propria area elettiva di produzione. Spero che il 2 settembre il Comitato nazionale Vini accolga e faccia propria la proposta di disciplinare presentata dalle associazioni dei produttori e degli imbottigliatori e che si possa procedere celermente alla pubblicazione del documento, in modo da riuscire a raccogliere le osservazioni delle parti interessate nell’arco dei 60 giorni previsti e a portarlo in approvazione entro il 15 novembre, termine di chiusura della ‘raccolta uve’».