L’Unione Italiana Vini ha espressamente chiesto al Ministro dell’Agricoltura, Maurizio Martina, di correggere il decreto che regola le modalità attuative della misura Ocm, le organizzazioni comuni di mercato, per le attività di promozione del vino italiano verso i Paesi terzi. «Il nuovo bando per i fondi dell’Ocm promozione, relativi per la campagna 2017-2018, dovrebbe essere pubblicato tra meno di due mesi – sottolinea Antonio Rallo, presidente dell’Uiv – ma al momento non è si è ancora chiusa l’assegnazione delle risorse 2016-2017. È necessario riscrivere le regole per l’utilizzo dei fondi europei a sostegno del nostro export perché rischiamo uno stallo gravissimo: qui c’è in gioco il futuro del nostro sistema vitivinicolo».
La dotazione di finanziamenti è di 100 milioni di euro, in grado di generare investimenti per 200 milioni di euro. Risorse che negli anni hanno supportato la crescita dell’export made in Italy, aumentato del 38,5% dal 2010 al 2015.
Intanto però i produttori hanno fatto comunque le iniziative progettate
«Proprio nel 2016 – continua il presidente Rallo – anno in cui, escludendo il Prosecco, frena l’aumento delle nostre esportazioni la misura chiave per supportare la competitività del vino italiano nel mondo rimane bloccata da lacciuoli burocratici inaccettabili. Sono stati necessari due bandi e tre graduatorie per cercare di assegnare i 26 milioni della quota nazionale dei fondi Ocm del 2016, e l’iter non si è ancora concluso. Le imprese hanno investito milioni di euro sui mercati esteri relativi a progetti che non si sa se riceveranno contributi dovranno rispettare tempi di conclusione e rendicontazione dei progetti notevolmente ridotti rispetto alla tempistica originaria. Inoltre, c’è pure la beffa: se le imprese non riuscissero a rendicontare almeno l’85% dell’importo, perderebbero il diritto di partecipare ai prossimi bandi per due anni».