Secondo il calendario tradizionale cinese, il 2017 sarà l’anno del “Gallo di Fuoco”, ma dall’inizio del 2016 il Consorzio di Tutela del Chianti Classico ha avviato un lungo iter di registrazione del proprio marchio presso le autorità preposte in Cina. È ora stata registrata la traslitterazione in ideogrammi delle parole “Gallo nero” ed entro quest’anno i produttori di Chianti Classico potranno presentare le proprie etichette accompagnandole con gli ideogrammi identificativi dei vini del Gallo nero.
Nel 2016 il Chianti Classico commercializzato ha toccato i 285.500 ettolitri, il miglior risultato nell’ultimo decennio, e dal 2009 a oggi le vendite di Gallo nero hanno registrato una crescita complessiva del 48,5%. Attualmente il mercato cinese assorbe il 2% della produzione.
Anche in Italia i consumi di Chianti Classico sono in aumento
Nel complesso il Chianti Classico conta un fatturato globale stimabile in oltre 700 milioni di euro, un valore della produzione vinicola imbottigliata di circa 400 milioni di euro, e un valore della produzione olivicola pari a 10 milioni di euro. Facendo i conti del mercato globale, l’export assorbe quasi l’80% della produzione di Chianti Classico, ma il dato che rende più soddisfatti i produttori e che per il secondo anno consecutivo sono cresciute del +2% anche le quote del Chianti Classico venduto in Italia. Il mercato domestico oggi assorbe il 22% del totale dei vini Gallo Nero commercializzati, confermandosi il secondo mercato per la denominazione, dopo gli Stati Uniti d’America che pesano per il 32% (+1% rispetto al 2015). A seguire la Germania con il 13% (+1%), il Canada con l’8%, e Regno Unito e Paesi Scandinavi, a quota 5%.