Per ora si seguono i criteri dell’anno passato, ma si aspetta di capire come sarà la futura PAC .
Il Ministero per le politiche agricole sta predisponendo il decreto di ripartizione delle risorse per la Organizzazione comune del mercato (OCM) sulla campagna 2020-2021 che prevede quasi 334 milioni di euro di investimenti per la produzione e promozione del vino italiano.
Non è chiaro però il percorso che il decreto stesso potrà seguire perché da un lato c’è una richiesta della Conferenza Stato-Regioni, commissione Politiche agricole, di stabilire il riparto delle risorse Ocm Vino secondo i criteri già stabiliti per lo scorso anno, dall’altro la prossima campagna è a scavalco tra la presente programmazione dei fondi comunitari e la successiva, che inizia a gennaio 2021. E su quella che sarà la decisione futura del quadro finanziario pluriennale 2021-2027, la Commissione europea ha già avvisato gli Stati membri che non vi è ancora nulla di garantito. Pertanto, il pagamento degli aiuti previsti dalle misure sarà commisurato alla reale consistenza del programma, che dipenderà dal quadro finanziario pluriennale 2021-2027, ad oggi assolutamente non preventivabile.
Venisse confermato il quantitativo di risorse complessive a 334 milioni, al Ministero si sta lavorando a suddividerlo per i vari capitoli: 102 milioni per la promozione sui mercati dei paesi esteri; 150 per la ristrutturazione e riconversione dei vigneti; 5 per la vendemmia verde; 60 per gli investimenti nelle cantine; e 20 per la distillazione dei prodotti.
Sempre sulla base della previsione attuale di finanziamento, le quote saranno quindi ripartite tra le singole regioni sulla base dei criteri che valutano la rilevanza delle produzioni locali. Ecco allora che le ‘fette’ più grosse saranno riservate al Veneto, alla Toscana e, soprattutto, alla Sicilia. All’isola infatti sarebbero riservati complessivamente 54,2 milioni di euro dei quali ben 34,3 per le ristrutturazioni e riconversioni delle vigne e 11,2 per gli investimenti in cantina, mentre solo 8 andranno per la promozione estera. Parametri invertiti invece per il Veneto che potrebbe ricevere 40,3 milioni di euro, dei quali 13,7 milioni per la promozione sui mercati esteri e solo 17,9 per la ristrutturazione dei vigneti. In una teorica classifica seguono quindi i contributi alla Toscana (29,4 milioni); alla Puglia (29,1); all’Emilia Romagna (27,5) e al Piemonte (20,1).